Milano

Il Comune di Milano, fermamente convinto che l’efficace contrasto alla corruzione si realizza non solo con azioni repressive ma anche con interventi di natura preventiva, già nel gennaio 2014 ha approvato un Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza, che viene aggiornato annualmente.
Il Piano, approvato dalla Giunta Comunale su proposta del Segretario generale con funzioni di Responsabile Anticorruzione e Trasparenza, è il risultato di un’analisi condivisa con tutti i dirigenti del Comune che tiene conto del contesto esterno e interno all’amministrazione, dei punti di forza e debolezza dei processi di lavoro, delle indicazioni provenienti dalla commissione consiliare antimafia e trasparenza e dai diversi stakeholder che si relazionano con l’Ente.

Il Piano Anticorruzione del Comune di Milano è uno strumento di lavoro molto concreto che identifica:

  • ambiti di attività esposti a maggior rischio corruttivo
  • misure organizzative da assumere per evitare/ridurre la possibilità di eventi corruttivi
  • tempi di attuazione delle misure
  • dirigenti responsabili dell’attuazione delle misure

Punto di forza è il coinvolgimento di tutti gli organi politici del Comune e di tutti i dipendenti chiamati a condividere e attuare le regole del Piano, i cui principali obiettivi consistono nella creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione, nella riduzione dell’opportunità che si verifichino fatti corruttivi e nella capacità di scoprire eventuali casi di corruzione verificatisi all’interno dell’Ente.
Il Comune di Milano, col supporto della Direzione Internal Audit e di un risk manager, ha elaborato un metodo di mappatura del rischio corruttivo particolarmente efficace che tiene conto, ai fini dell’individuazione del grado più o meno elevato di esposizione al rischio corruttivo, del carattere discrezionale o meno dell’attività amministrativa, dell’esistenza di regole di trasparenza, della sussistenza di interessi economici di terzi soggetti, dell’ esistenza di conflitti di interesse, dello stato di attuazione delle misure anticorruzione previste nel Piano.
Il Comune, che si è altresì dotato di un codice etico di comportamento, investe molto sulla formazione del proprio personale sia sui temi specifici dell’anticorruzione che su quello dei valori etici, nella consapevolezza che il contrasto alla corruzione presuppone innanzitutto un processo di maturazione culturale.
Tra le principali misure previste nel piano, particolarmente significative sono quelle sulla rotazione del personale, sulle misure di controllo, sull’introduzione di regole di trasparenza, sui Patti di integrità per gli appalti pubblici, sul pantouflage e sulla possibilità di segnalare fatti illeciti.
Il Comune di Milano ha di recente rafforzato i Patti di integrità nelle procedure d’appalto, con l’inserimento di un richiamo espresso alla disciplina del c.d. pantouflage volta a prevenire le assunzioni da parte dell’appaltatore di ex dipendenti pubblici (che hanno rilasciato autorizzazioni o stipulato contratti), nei tre anni successivi alla cessazione dell’impiego pubblico.
Il Comune di Milano ha altresì promosso, il miglioramento, sempre per il tramite dei Patti d’integrità, del grado di conoscenza dell’istituto della segnalazione di fatti illeciti, c.d. whistleblowing, anche da parte dei lavoratori e collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere in favore dell’Amministrazione Pubblica. La Legge consente infatti anche ai soggetti sopra indicati di avvalersi dell’istituto del whistleblowing per segnalare irregolarità eventualmente insorte nella gestione del rapporto contrattuale con il Comune di Milano.
Ai suddetti temi si aggiungono le non meno significative azioni intraprese dal Comune di Milano per il contrasto a pratiche di reclutamento di manodopera in violazione della legislazione sulla tratta di esseri umani, con l’inserimento nei disciplinari di gara di clausole che impongono la dichiarazione dell’impegno, da parte degli operatori economici che concorrono, a non utilizzare nell’esecuzione dei contratti, subforniture realizzate utilizzando pratiche di reclutamento e lavoro che violino la legislazione sulla tratta di esseri umani.
I temi e le azioni in questione come noto sono di particolare rilevanza nella strategia di contrasto a fenomeni di corruzione ed illegalità ed i Patti di integrità rappresentano a tal fine un utile strumento proprio perché mirano a stabilire un complesso di regole di comportamento finalizzate a prevenire i fenomeni suddetti e a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per tutti i concorrenti e per il personale aziendale impiegato ad ogni livello, nell’espletamento delle procedure di affidamento di beni, servizi e lavori e nel controllo dell’esecuzione del relativo contratto assegnato.

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